Supporto alla famiglia e alla genitorialità
“E’ genitore chiunque scopra per un bambino la generosità ed il coraggio che non ha mai avuto per sé stesso.” – E. Fabbri
Le principali funzioni genitoriali sono classificate come affettiva, educativa e di controllo. Qualora una o più di una sia compromessa, i figli soffrono un disagio a cui riescono a rispondere quelli che hanno sviluppato una buona capacità di risposta alle difficoltà e alle frustrazioni– buona resilienza -, un sistema di difese psicologiche adeguatamente strutturato, e che dispongono di figure parentali di riferimento compensative delle carenze genitoriali (nonni, fratelli..).
Per essere considerato un “buon genitore” ci si affida ad alcuni criteri sviluppati in letteratura per la valutazione psicosociale della capacità genitoriale. Tali criteri riguardano parametri individuali e relazionali relativi ai concetti di parenting e di funzione genitoriale, trattati ampiamente nella letteratura italiana e internazionale, e riguardano lo studio delle abilità cognitive, emotive e relazionali del ruolo e delle funzioni genitoriali. Secondo Bornstein la “capacità genitoriale” corrisponde ad un costrutto complesso, non riducibile alle qualità personali del singolo genitore, ma che comprende anche un’adeguata competenza relazionale e sociale.
L’idoneità genitoriale viene definita dai bisogni stessi e dalle necessità dei figli in base ai quali il genitore attiverà le proprie qualità personali, tali da garantirne lo sviluppo psichico, affettivo, sociale e fisico.
Ciò che propongo è una risposta alla richiesta dei genitori che necessitano di un aiuto per comprendere i bisogni e le necessità del proprio figlio, che faticano a mantenere un dialogo ed un rapporto funzionale alla loro crescita sana ed equilibrata. Al contempo si offre al minore uno spazio di ascolto libero, di sostegno all’elaborazione delle problematiche contingenti, di guida allo sviluppo e all’evoluzione della relazione con il genitore.