Trauma Psico Relazionale
Il trauma è un evento emotivamente non sostenibile per chi lo subisce
Il TRAUMA E’ UN EVENTO EMOTIVAMENTE NON SOSTENIBILE PER CHI LO SUBISCE, sovrasta la capacità di resistenza dell’individuo. Se il soggetto entro qualche mese dall’evento non è in grado di rielaborare il vissuto ed integrarlo nella propria continuità esistenziale si sviluppa quello che è definito DISTURBO POST TRAUMATICO.
Il concetto di trauma è spesso utilizzato in modo generico da specialisti di vari settori, provocando nel soggetto che se ne assume la diagnosi, tensione, ansia e sconforto, alle volte destabilizzante.
Risulta dunque importante darne una definizione precisa.
IL TRAUMA FISICO E PSICOLOGICO è definito come un fenomeno di natura fisica o emotiva, improvviso e violento, capace di provocare un’alterazione permanente nell’organismo o nell’attività psichica.
Nel DSM IV il trauma psicologico è definito come un’esperienza personale diretta di un evento che causa o può comportare morte, lesioni gravi, comunque una minaccia all’integrità fisica.
IL TRAUMA RELAZIONALE si sviluppa nell’ambito della relazione con figure di attaccamento fondamentali; è definito come una minaccia grave relativa all’universo relazionale del soggetto, per esempio essere presenti ad un evento che comporta morte, lesioni grave ad altra persona con cui si è in stretta relazione (morte violenta o inaspettata di un familiare).
Nell’età dello sviluppo e dell’adolescenza, eventi traumatici multipli che si ripetono in tempi prolungati (es. abusi, maltrattamenti, grave trascuratezza…),condizioni stabili di minaccia soverchiante da cui è impossibile sottrarsi, che inducono paura intensa, sentimenti di impotenza e orrore, generano il TRAUMA COMPLESSO alla base del DISTURBO TRAUMATICO DELLO SVILUPPO.
Ciò che è fondamentale sapere è che non tutti i traumi generano un disturbo e sintomi conseguenti, in quanto dipende dalla risposta soggettiva all’evento oggettivo.
L’evento traumatico si fissa nella memoria del soggetto dando luogo alle MEMORIE TRAUMATICHE, che coinvolgono aspetti cognitivi, emotivi e sensoriali. Le memorie implicite (non riconosciute dal soggetto), sono sensoriali, percettive, emotive e sono quelle che tormentano maggiormente. Alle volte alcuni ricordi non si possono raccontare per l’alto livello emotivo che inducono; alcune persone sperimentano una sensorialità ed una emozione viscerale verso ricordi intrusivi, ripetitivi, frammenti che non riescono a collocare in uno spazio temporale della loro storia. Le persone traumatizzate spesso perdono la capacità di far ricorso alle emozioni come guida, possono avere difficoltà a riconoscere e definire le emozioni o all’opposto vivono emozioni soverchianti come reazione adattiva al trauma originario.
Il quadro sintomatico è ampio e differenziato:
1. Incapacità di modulare le percezioni corporee
2. Incapacità di modulare gli stati emotivi
3. Senso di minaccia costante
4. Perdita di speranza
5. Comportamenti impulsivi e autolesivi
6. Ritiro sociale
7. Sintomi dissociativi (emotivi e cognitivi)
8. Compromissione della relazione con altri
I ricordi possono essere spostati sul corpo ed essere dimenticati dalla coscienza, così come possono essere registrati al livello emozionale ed intralciare l’elaborazione emotiva, cioè la capacità di sperimentare, descrivere, esprimere ed integrare gli stati affettivi.
L’intervento sul trauma prevede l’esplorazione e l’integrazione delle memorie traumatiche.
Aspetto centrale di questa fase è la ricostruzione dei nessi cognitivi ed emotivi tra esperienza, significati ad essa attribuiti e reazioni emotive, nessi che sono andati perduti per le massicce operazioni difensive attuate per fronteggiare il trauma.
Si tratta di accompagnare la persona alla rivisitazione dei contenuti in termini di narrazione, immagini, emozioni, percezioni, dellʼesperienza traumatica. Il lavoro con le tecniche non verbali è elettivo per esplorare le memorie implicite, per cui l’ipnosi ed il lavoro con la suggestione ipnotica risulta essere efficace per favorire la graduale rievocazione sensoriale ed emotiva di un vissuto che può appartenere ad un passato anche piuttosto lontano dal nostro presente. E’ necessario riappropriarsi lentamente dei ricordi correlati al trauma, con il distacco sufficiente a contenere e modulare le forti emozioni che ha provocato, per permettersi di darne testimonianza, per iniziare a curare delle ferite cognitivamente dimenticate ma fisicamente doloranti, per ricostruire il proprio passato, integrarlo nel proprio presente ed aprirsi al futuro. L’integrazione delle memorie traumatiche comporta un cambiamento, un diverso modo di guardare al presente ed al futuro, una recuperata fiducia nella relazione con la propria mente, con il proprio corpo, con l’altro.