>>Disturbi
trattabili con l'ipnosi
Che cos’è l'ipnosi?
Cosa mi succede se mi faccio ipnotizzare? E se poi perdo il controllo di me?......
Domande frequenti per chi si avvicina ad un medico, psicologo,
odontoiatra o altro professionista che sì è formato per l’impiego
di questa straordinaria metodologia.
La parola ipnosi riesce da sé a convogliare un insieme complesso
e colorato di immagini, informazioni, pensieri, proiezioni che
vanno dalla magia alla medicina; c’è chi ricorda immediatamente
gli spettacoli dei maghi che fanno levitare animali e persone,
chi la associa al mondo sconosciuto dell’inconscio e ricorda Freud
ed altri medici che la hanno utilizzata come tecnica di cura della
malattia psichica, chi immagina personaggi esotici che entrano
in trance attraverso l’impiego di sostanze particolari o attraverso
la pratica di rituali magici..
In molti casi l’alone sconosciuto dei poteri associati all’ipnosi
fa paura. Paura di perdere il controllo, che è una delle paure
fondamentali del nostro attuale sistema di vita: non ce lo possiamo
mai permettere, a casa, al lavoro, in famiglia, in strada… meglio
organizzare, pianificare, tenere tutto sotto controllo ed evitare
imprevisti e probabilità che, nonostante i nostri sforzi, già
giocando a monopoli da piccoli, abbiamo dovuto imparare ad accettare.
Per capire che cos’è l’ipnosi la cosa migliore è sperimentarla.
Ci si rilassa, ci si concentra sul proprio respiro, sulle sensazioni
del proprio corpo, si immaginano contesti piacevoli…. e piano
piano si abbandona l’esterno intorno a noi per ascoltarci, per
aprirci a noi stessi, per andare ad esplorare il nostro vissuto,
i nostri desideri, le nostre angosce, le nostre paure, ma soprattutto
per scoprire nuove risorse preziose, nuove porte da aprire, per
ritrovare la propria strada.
Io credo che il compito del
terapeuta sia quello di sostenere ed aiutare l’individuo a
ritrovare la sua vera strada e l’ipnosi è una metodologia
che ci offre l’opportunità di conoscere più a fondo noi stessi
e ci mostra come possiamo realizzare più completamente le
nostre potenzialità attivando l’inconscio, una forza assolutamente
positiva, in cui vi sono gli istinti vitali che lavorano per
il nostro bene.
Ai fini dell’intervento terapeutico il livello di profondità
della trance non è importante, ciò che è essenziale all’efficacia
terapeutica dell’ipnosi è la relazione di fiducia reciproca tra
paziente e terapeuta: fiducia del paziente nella capacità del
terapeuta di fargli da guida per ritrovare la propria strada,
superando gli ostacoli, le fatiche, le sorprese, i cambiamenti
di prospettiva che il percorso presuppone. Fiducia del terapeuta
nella voglia del paziente di stare bene, andando ad esplorare
e ricercare quelle risorse, quelle potenzialità creative, risolutive,
evolutive insabbiate, nascoste, dimenticate nel profondo, chiamato
sapere inconscio.
Perché scegliere l’ipnosi rispetto ad
altre tecniche utilizzate a fini terapeutici?
Uno psicoterapeuta, deve avere non solo una grande
possibilità di scelta fra tecniche e metodologie, ma deve sviluppare
anche la creatività e l’intuizione necessarie per elaborare, quando
è il caso, modalità di intervento originali. L’ipnosi ci consente
di superare più agevolmente e più velocemente le barriere di protezione,
le resistenze psichiche e comportamentali al cambiamento, all’evoluzione
personale che i nostri schemi mentali, le nostre abitudini, la
nostra educazione, il sistema sociale e relazionale in cui siamo
inseriti, ci hanno offerto e talvolta imposto. In molti casi il
dialogo con lo psicologo, seppure positivo, fatica a portare in
evidenza ciò che ci disturba realmente perché il soggetto mantiene
attive tutte le strategie difensive apprese incluse quelle distruttive,
ma soprattutto non si accede naturalmente a quel patrimonio di
risorse preziose che sono contenute nel nostro inconscio.
Cosa s’intende per inconscio? Immaginiamo un’isola abitata come
rappresentativa della persona, il tratto di mare tra l’isola e
la barriera corallina come la laguna che rappresenta l’inconscio
personale, dove ci sono pesci che conosciamo e altri sconosciuti,
dove possiamo avventurarci alla scoperta di tesori e meraviglie
che fanno già parte di noi, ma erano nascosti alla nostra consapevolezza
ed entrando a farne parte arricchiscono la nostra vita. Al di
là della laguna, oltre la barriera, c’è il mare aperto rappresentativo
dell’inconscio profondo, quello che Jung definisce inconscio collettivo,
dove ci sono pesci molto più grandi e diversi; qui c’è una forza
vitale potente, per conoscerla occorre avere un po’ più di coraggio
per abbandonare le sicurezze che troviamo all’interno della barriera
corallina. Questo sistema non è statico, ma dinamico, in costante
movimento, è un sistema che tende ad autoregolarsi alla ricerca
dell’armonia tra conscio e inconscio, quando l’equilibrio si rompe
si hanno manifestazioni di disagio psichico o fisico più o meno
grave.
L’impiego dell’ipnosi nell’ambito della psicoterapia
è estremamente valido per ottenere la guarigione da affezioni
psichiche, comportamentali, psicosomatiche.
Generalmente ogni individuo è ipnotizzabile ed ognuno di noi possiede
un proprio codice ipnotico, cioè una suscettibilità ipnotica personalissima
e unica per un determinato tipo di stimoli, visivi, uditivi, cinestesici.
Il terapeuta ipnologo deve individuare ed utilizzare questo codice per
indurre la trance.
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